L’incontro tra Luca e Giammarco avviene in un locale dove Luca si esibisce con un’altra band. Nasce una grande amicizia, e, grazie a Matteo Grassi, seconda chitarra, nasce anche il primo nucleo dei Black Cat Manouche: un trio, nella formazione iniziale. Si aggiungono alla band David Padella, che, al contrabbasso, si alterna con Claudio Mangialardi, e Mauro Cimarra alla batteria.
Come da tradizione jazz, la formazione di musicisti è modulabile: si adatta e arricchisce di volta in volta per creare suggestioni e progetti sempre nuovi. Alla voce i Black Cat hanno il piacere di collaborare con cantanti come Anna Laura Alvear Calderon, Sara Jane Ghiotti, Simone Grassi.
La musica proposta si basa sull’improvvisazione ed è principalmente una miscela di swing, folklore gipsy e melodia italiana. Il repertorio comprende riarrangiamenti di musica Django Reinhardt nonché alcuni standard jazz e composizioni originali. L’intensa attività concertistica della band ha portato al consolidamento di uno stile personale che conserva lo spirito originario del Gypsy Jazz.